
La famiglia Pasquinoni è un punto di riferimento nel mondo dell’olio extravergine d’oliva di qualità a Rimini e non solo. Tutto è iniziato nel lontano 1968 e oggi, come allora, viene portato avanti un lavoro artigianale che, grazie all’aiuto delle tecnologie più all’avanguardia, può garantire un prodotto sempre migliore in termine di aromi e proprietà nutraceutiche. Il binomio tradizione e innovazione è sicuramente una delle caratteristiche che contraddistingue Olio Pasquinoni, oltre al forte legame con il territorio e alla passione. Tutti elementi che hanno reso l’azienda riminese partner perfetto del progetto Gusto Rimini, sempre pronto a valorizzare le eccellenze e i sapori autentici della nostra terra.
Siamo stati nella sede di Olio Pasquinoni a Cerasolo Ausa di Coriano (Rn). Proprio dietro agli uffici e al punto vendita, si trova il frantoio, che opera anche per conto terzi con le stesse garanzie di qualità, attenzione, avanguardia e pulizia che caratterizzano i propri prodotti. Questa è la casa del miglior olio extravergine d’oliva e, nei periodi di molitura, lo si capisce subito dal profumo che avvolge il visitatore. Qui abbiamo incontrato il titolare Silvano Pasquinoni che ci ha raccontato storia, curiosità, aneddoti e novità di Olio Pasquinoni…
Come è iniziata questa splendida avventura?
Il frantoio è nato nel 1968 da mio padre e mio zio. Io, invece, sono entrato in azienda nel 1976 e fin da subito ho puntato sui macchinari più avanzati perché l’olio veniva meglio, sempre più fragrante e profumato. Così nel 1978 abbiamo cambiato l’impianto da pressa all’impianto a ciclo continuo e da allora siamo sempre stati al passo con le nuove tecnologie per offrire sempre la migliore qualità. Come abbiamo fatto quest’anno, per esempio. Sono usciti i nuovi frangitori che raffreddano la pasta e, contemporaneamente, lavano ogni partita, e noi li abbiamo cambiati subito, nonostante i nostri avessero solo due anni di attività. Possiamo offrire una tecnologia all’avanguardia a livello non solo regionale ma anche nazionale.
Quali altre caratteristiche contraddistinguono il vostro lavoro?
Per prima cosa, chi viene al frantoio Pasquinoni è sicuro di portare a casa solo ed esclusivamente il proprio olio. Grande attenzione viene poi data alla pulizia. Pensate che ogni anno facciamo aprire il decanter. All’interno ci sono circa 2 quintali di sansa ma lo smontiamo pezzo per pezzo, laviamo e puliamo tutto bene anche se è un costo importante perché anche così che si offre qualità.
Così Olio Pasquinoni è diventato un’eccellenza del territorio. Riconoscono la vostra qualità anche fuori dal Riminese?
Certo. Nel 1989 abbiamo iniziato con il telemarketing e abbiamo acquisito circa 8000 clienti in tutta Italia, persone fidelizzate che ci seguono ancora oggi e se non siamo noi a chiamarli, ci cercano loro. Questo perché offriamo la qualità ma anche perché abbiamo avuto sempre un bel modo di porci e abbiamo portato rispetto per i nostri clienti.
Possiamo dire che avete dato un’impronta romagnola anche al telemarketing… oltre alla cortesia, che cos’altro può proporre il nostro territorio?
Quello che nasce qui ha dei sapori, dei profumi, dei retrogusti che sono completamenti diversi rispetto ad altre parti d’Italia. Abbiamo il mare, i monti, le colline, che danno un’identità unica all’olio extravergine, ma anche al vino, ai formaggi, ecc. Abbiamo un entroterra e dei prodotti eccezionali. Peccato che fino a qualche anno fa si sia parlato più di turismo di mare che di valorizzazione della materia prima. E infatti, quando andavamo alle fiere sia in Italia che all’estero la gente era stupita di sapere che a Rimini si producesse olio extravergine di qualità.
Siete sempre stati all’avanguardia con la tecnologia. Lo siete anche nei confronti di temi di forte attualità come la sostenibilità?
L’innovazione tecnologica va di pari passo con la sostenibilità ambientale. I nuovi macchinari che abbiamo installato negli ultimi anni comportano tutti dei vantaggi notevoli per l’ambiente.
Può farci qualche esempio?
Certamente. L’estrattore Leopard ci permette di ottenere sottoprodotti della lavorazione che vengono reimpiegati come fonti di energia rinnovabile. In particolare, il nocciolino d’oliva viene destinato al riscaldamento domestico e industriale in apposite caldaie, mentre la polpa dell’oliva viene impiegata come fonte di energia rinnovabile nelle centrali elettriche a biomassa. Solo così si può dire che dell’oliva non si butta via niente. Infatti, le tecnologie antecedenti non permettevano di ottenere sottoprodotti reimpiegabili nell’economia verde, ma solo rifiuti di difficile gestione ambientale.
Avete una gamma ampia di olio extravergine. Ce ne è uno che preferisce?
Preferisco l’Arimolio perché mi piace l’olio molto fragrante ma dipende dai gusti personali. Quando la gente viene e mi chiede l’olio migliore che abbiamo rispondo che la cosa migliore che c’è è il proprio palato. Proprio per soddisfare i vari gusti abbiamo creato varie selezioni (le trovate qui, ndr.).
C'è qualcuno in famiglia che condivide la sua passione?
Sì, ho quattro nipoti e il più grande, che ora ha 12 anni, già da piccolissimo, quando veniva a trovarmi, andava a mettere il pane sotto il separatore e diceva: “Nonno, che buono questo olio!”. In questi anni è subentrato anche il mio genero e portiamo avanti l’azienda come abbiamo sempre fatto. Mi piace questo lavoro, continuerò finché potrò perché è la mia vita.