
Avete mai assaggiato la Rebola dei Colli di Rimini? Se la risposta è no, vi spieghiamo subito perché questo vino è da provare e da conoscere subito. Quali sono le sue caratteristiche, le sue particolarità. Perché il suo nome è legato alla nostra città, Rimini, e perché finora ne avete sentito parlare poco. Scopriamolo insieme.
Rebola di Rimini: le origini
Con il nome Rebola o Grechetto Gentile nel territorio riminese si identifica il Pignoletto. Già in documenti del 1378 si parla di “Ruibola o Greco” per indicare un vitigno molto diffuso in zona, di origine ellenica. Solo negli ultimi tempi, grazie alle ricerche scientifiche, è arrivata la conferma che si trattasse della stessa uva che sui colli bolognesi chiamano Pignoletto e in Umbria Grechetto di Todi.
Una storia antica e autentica quindi che, come spesso accade, nei tempi moderni ha rischiato di essere dimenticata. Questo fino a pochi decenni fa quando è stata recuperata la coltivazione della Rebola e avviato un processo di valorizzazione che ci porta fino a oggi. Ecco perché, anche se abitate in zona o visitate la Riviera da tempo, avrete sentito parlare di questo vino solo recentemente.
Che vino è la Rebola?
La Rebola Colli di Rimini è un vino bianco e, a differenza del Pignoletto bolognese che siamo abituati a sorseggiare come aperitivo, è un vino fermo con caratteristiche molto particolari. Nel calice si presenta di color paglierino, con riflessi più o meno dorati a seconda della zona di produzione o della vinificazione. I profumi sono tipicamente fruttati, dagli agrumi alla pesca fino alla frutta esotica, ma può essere presente l’aroma vegetale del fieno o quello dolce dei fiori.
La Rebola è quindi un vino dalle tante sfumature anche quando si tratta di passare all’assaggio. In bocca si distingue sicuramente per la sua freschezza, per la sua struttura, per il retrogusto ammandorlato e per quelle note di sapità che ci ricordano il vicino mare Adriatico. Ben fa Riviera di Rimini a definirlo un “un vero e proprio souvenir liquido” del territorio.
Ci sono poi calici di Rebola Colli di Rimini che al palato si presentano più agrumati, altri più minerali, altri ancora ricordano più la frutta estiva. Per esempio, la Rebola Animéda di Tenuta Sant’Aquilina ha un gusto intenso e sapido, mentre la Rebola Agulina sempre di Tenuta Sant’Aquilina, grazie anche al passaggio in barriques di rovere francese, sorprende per la complessità che va dal miele d'acacia alla vaniglia, dalle erbe aromatiche agli agrumi, per concludere con il finale sapido che caratterizza questo vino.
Come abbiniamo la Rebola Colli di Rimini
Il forte legame con il territorio della Rebola Colli di Rimini lo si nota anche con gli abbinamenti. Questo vino bianco è infatti l’ideale con i piatti della cucina romagnola di mare, dagli spaghetti alle vongole alle piadina con le alici marinate, dalle grigliate di pesce (rustida) a un aperitivo con crudità di mare.
Curiosità
Sapete che la vigna di Rebola o Grechetto Gentile chiamata "Agulina" che si trova tra i filari di Tenuta Sant’Aquilina ha più di 30 anni? Il vigneto è stato impiantato nel 1991 ed è uno dei più vecchi di tutta la provincia di Rimini per questo tipo d’uva.